Aggiornato il 2 Maggio 2023
In questa guida spieghiamo cosa sono le scritture di rettifica.
Le scritture di rettifica rinviano al futuro costi e ricavi che si sono già manifestati sotto il profilo finanziario, e quindi sono stati già rilevati, ma non sono di competenza dell’esercizio. Nell’ambito di queste scritture si considerano le rilevazioni concernenti l’ammortamento, le rimanenze di merci e i risconti attivi e passivi.
L’ammortamento
L’ammortamento è un procedimento economico contabile avente per oggetto i beni a fecondità ripetuta. Attraverso l’ammortamento il costo pluriennale di tali beni viene ripartito in più esercizi in funzione della loro durata economica. Gli ammortamenti possono essere di diversa natura. Solitamente per le immobilizzazioni materiali, cioè l’insieme di tutti i fattori produttivi a utilità pluriennale fisicamente tangibili, si applica il cosiddetto metodo indiretto, che fa uso del fondo ammortamento; per le immobilizzazioni immateriali, cioè l’insieme di tutti i fattori produttivi a utilità pluriennale non fisicamente tangibili, si applica il metodo diretto, che consiste nel portare direttamente in deduzione dal costo storico del bene pluriennale le quote di ammortamento.
Le rimanenze di merci
Un’altra importante scrittura di rettifica riguarda le rimanenze di merci. Infatti, non tutte le merci acquistate nel corso dell’anno vengono necessariamente consumate nello stesso periodo amministrativo. Una parte può benissimo restare in magazzino a disposizione dell’esercizio successivo. Le merci vendute rappresentano un costo d’esercizio, quelle in rimanenza sono una risorsa a disposizione della gestione futura, e come tali, un costo anticipato.
I risconti attivi e passivi
Il risconto è una quota di costo o di ricavo di competenza dell’esercizio successivo che tuttavia ha già avuto la sua manifestazione finanziaria. In pratica, si sostengono dei costi o si conseguono dei ricavi in tal esercizio nonostante siano di competenza dell’esercizio successivo. In questi casi il principio di competenza impone di depurare il risultato dell’esercizio in corso trasferendo all’esercizio successivo le quote di costi e ricavi di sua competenza. I risconti possono essere attivi, nel caso di un costo già sostenuto ma da stornare in parte in quanto parzialmente di competenza dell’esercizio successivo; mentre i risconti passivi nel caso di un ricavo già conseguito ma parzialmente di competenza dell’esercizio successivo. La formula necessaria per calcolare il risconto è Importo del contratto/Durata del contratto * Periodo da rinviare al futuro.