Aggiornato il 26 Aprile 2023
In questa guida spieghiamo cosa sono le scritture di ammortamento.
I costi e i ricavi di competenza di più esercizi vengono rilevati, nel corso dell’esercizio, nei conti economici di reddito accesi ai costi e ai ricavi pluriennali. In sede di inventario d’esercizio, i conti accesi ai costi pluriennali vengono rettificati con le scritture di ammortamento.
L’ammortamento è un procedimento contabile mediante il quale si ripartiscono in più esercizi i costi pluriennali. Consiste nel trasferire quote di costi dai conti accesi ai costi pluriennali ai conti accesi alle variazioni d’esercizio, ottenendo in questo modo la partecipazione dei costi pluriennali al reddito d’esercizio.
I principali fattori produttivi pluriennali i cui costi di acquisizione si considerano costi pluriennali sono
-immobilizzazioni immateriali costi di impianto e di ampliamento – costi di ricerca, sviluppo e pubblicità a utilità futura – diritti di brevetto industriale – concessioni, licenze, marchi – avviamento
-immobilizzazioni materiali terreni e fabbricati – impianti e macchinari – attrezzature – arredamento – automezzi – imballaggi durevoli
Per procedere alla determinazione della quota di costo pluriennale di competenza dell’esercizio è necessario valutare i fattori produttivi pluriennali.
Va innanzitutto osservato che fabbricati, impianti, macchinari, automezzi, arredamento e così via hanno un valore che diminuisce nel tempo per effetto del deperimento fisico derivante dall’utilizzo del bene nel processo produttivo (senescenza), del superamento tecnologico, che risente anche dei cambiamenti della moda (obsolescenza) e del mancato adeguamento della capacità produttiva del bene alle variate dimensioni aziendali (inadeguatezza).
Il fenomeno del deprezzamento prende il nome di ammortamento e la diminuzione di valore riferita a un intervallo di tempo (generalmente annuale) prende il nome di quota di ammortamento.
Tenuto conto di questi elementi, la valutazione dei beni pluriennali si effettua utilizzando il criterio del costo storico diminuito delle quote di ammortamento, in base al quale il valore del bene si calcola sottraendo dal costo originariamente sostenuto (aumentato dei costi di acquisizione collegati e di eventuali altri costi patrimonializzati) la somma delle quote di ammortamento determinate nei singoli anni (vale a dire la somma del fondo ammortamento con la quota di ammortamento dell’esercizio corrente).
Per calcolare la quota di ammortamento annua di un fattore pluriennale l’impresa deve conoscere
-il valore da ammortizzare è dato dalla differenza tra il costo storico del fattore produttivo e il presunto valore di realizzo che l’impresa ritiene di poter ottenere al momento della sua sostituzione. I costi di impianto e le immobilizzazioni immateriali sono privi del valore di realizzo
-la durata del processo di ammortamento dipende dalla vita utile del fattore produttivo considerato, ossia dal periodo di tempo in cui si ritiene che il cespite sarà di utilità economica per l’impresa, tenuto conto dei fenomeni di obsolescenza, senescenza e inadeguatezza. In alcuni casi, la durata del processo di ammortamento è determinata per legge o per contratto
-il criterio di ammortamento stabilisce il modo in cui il valore da ammortizzare deve essere ripartito lungo la vita utile. Possono essere criteri matematici, cioè piani a quote costanti, piani a quote decrescenti, piani a quote variabili, o criterio economico, che si basa sulla residua possibilità di utilizzo dei fattori produttivi pluriennali considerati e che deve prevedere l’utilità che gli stessi saranno in grado di dare negli anni futuri
In contabilità generale si rileva in Dare di un conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio (Ammortamento costi di impianto, Ammortamento fabbricati…) la quota di ammortamento e in Avere di un conto economico di reddito acceso alle rettifiche dei costi pluriennali (Fondo ammortamento costi di impianto, Fondo ammortamento fabbricati…) il medesimo valore.
Quando un costo pluriennale è interamente ammortizzato possono verificarsi due casi
-l’elemento patrimoniale è ormai privo di utilità e viene distolto dal processo produttivo (si gira il Fondo ammortamento al conto economico acceso al bene in esame)
-l’elemento patrimoniale ha ancora un’utilità residua (si completa il processo di ammortamento ma non si gira il Fondo ammortamento, che verrà girato solo al termine della vita utile del bene)