Aggiornato il 4 Maggio 2023
Le merci, le materie prime, sussidiarie e di consumo, i prodotti finiti, di proprietà dell’azienda nel momento in cui si compila l’inventario d’esercizio, vengono indicati con il nome di rimanenze.
Esse comprendono sia le materie, i prodotti e le merci in magazzino, sia quelli eventualmente depositati presso terzi in custodia o in garanzia, sia quelli in viaggio perchè spediti dai fornitori o perchè in corso di trasferimento da un magazzino all’altro dell’impresa.
Si tratta di beni per i quali l’impresa ha sostenuto costi e che saranno consumati, trasformati o venduti solo in futuro. Pertanto al 31/12 è necessario effettuare la valutazione di ogni singolo articolo di magazzino in quanto i costi sostenuti durante l’anno per l’acquisto dei beni possono essere considerati di competenza solo se i beni sono stati venduti, ossia se il costo ha trovato nell’esercizio il suo correlativo ricavo.
Ne consegue che i costi sostenuti per i beni in rimanenza non sono di competenza e che tali beni entrano a far parte degli elementi attivi del patrimonio aziendale.
Il momento della valutazione deve essere preceduto da una accurata rilevazione delle quantità, che può essere effettuata attraverso:
-un inventario fisico del magazzino (inventario di fatto) consistente nella ricerca dei singoli beni nei locali o nei luoghi in cui si trovano
-un sistema affidabile di rilevazioni contabili di magazzino, che consentano la determinazione permanente delle scorte (inventario contabile)
L’inventario contabile deve coincidere con l’inventario di fatto. Se questa coincidenza non si verifica, i dati contabili devono essere modificati e si devono ricercare le cause delle differenze riscontrate.
In base al principio della prudenza, volto a impedire la sopravalutazione del patrimonio, le rimanenze devono essere iscritte nell’inventario al minore tra il costo di acquisto o produzione (criterio del costo storico) e il valore di realizzo desumibile dall’andamento del mercato (criterio del valore di mercato).
Il costo storico è dato dalla somma del prezzo di acquisto e degli oneri accessori. Il valore di mercato o valore netto di realizzo è dato dalla differenza tra il prezzo di vendita e le spese di vendita.
La rettifica avviene indirettamente, rilevando
-in Avere di appositi conti economici di reddito accesi alle rettifiche di costo (Merci c/rimanenze finali, Materie di consumo c/rimanenze finali…) i valori attribuiti alle rimanenze. Queste poste di rettifica rappresentano dei componenti positivi di reddito che affluiranno alla situazione economica dopo le scritture di assestamento
-in Dare di appositi conti economici di reddito accesi ai costi sospesi (Merci, Materie di consumo…) gli stessi valori, rinviati al futuro e quindi considerati elementi attivi del patrimonio di funzionamento. Questi valori, dopo le scritture di assestamento, affluiranno alla situazione patrimoniale