Aggiornato il 1 Maggio 2023
In questa guida spieghiamo definizione e significato di project financing.
Un finanziamento può essere
-per un progetto: la banca finanzia un’impresa per realizzare in progetto; l’elemento portante è lo standing creditizio dell’impresa e le caratteristiche dell’ iniziativa da intraprendere. In questo caso, la banca non entra nei dettagli del progetto in quanto l’unica cosa che conta è la capacità di rimborso dell’impresa.
-di un progetto: la banca studia il progetto, valuta la sua redditività e la capacità di rimborso del prestito.
Risulta essere questo il caso del project financing, inteso come un approccio per realizzare, gestire, e finanziare progetti complessi. Gli elementi che caratterizzano questo tipo di “approccio” possono essere individuati in:
-separazione tra gli sponsor, progetto, fabbisogno finanziario: viene creato un soggetto ad hoc da uno o più sponsor, detto SPV, che organizza e realizza il progetto e, in caso di fallimento, risponde solo nei limiti del capitale versato sul suo conto senza intaccare gli sponsor
-finanziamento in capo al SPV : così facendo, il progetto ha un impatto contenuto sul bilancio degli sponsor
-Garanzie: siccome gli sponsor hanno un coinvolgimento limitato, esse sono di cruciale importanza
Il rischio in cui ci si può imbattere è molto variegato; lo possiamo distinguere in
-di fornitura: il rischio di disponibilità che devono essere considerato realizzando una struttura finanziaria elastica in grado di completare il progetto anche in periodi di oscillazioni dei prezzi delle materie prime
-di completamento: l’SPV da l’incarico della realizzazione ad una società che deve considerare le possibili circostanze avverse (ritardi,ostacoli,errori progettuali) che comportano il sostenimento di costi aggiuntivi.
-di mercato: il mercato dell’output futuro potrebbe non assorbire la quantità prevista per riuscire a rimborsare il debito e a generare un soddisfacente margine di profitto
-politico: la stabilità del paese ospitante è una condizione fondamentale infatti di cerca,sin dall’inizio, di definire le relazioni con il paese estero al fine di evitare cambiamenti improvvisi di indirizzo politico
-valutario: esiste la possibilità che vi siano fluttuazioni del tasso di cambio, è per questo che bisogna coprirsi da questo rischio tramite tecniche basate sul mercato dei cambi(swap)
-forza maggiore: rischio che non può essere calcolato ma che può essere oggetto di assicurazione
Naturalmente, se sono presenti dei rischi saranno presenti anche delle garanzie
-di completamento: garanzie volte ad assicurare la realizzazione del progetto anche in condizioni di difficoltà; in questo caso, si allunga il periodo di “pay-back” e si necessita di ulteriori finanziamenti che di norma vengono sopportati dagli stessi sponsor tramite depositi cauzionali o linee -di credito stand-by o anche con copertura assicurativa; oltre a queste garanzie si aggiungono anche le cc.dd. garanzie implicite come la lettera di conforto o l’accettazione di clausole (come la cross-default) che impegnano lo sponsor a sovraintendere alla gestione del SPV (che a sua volta ottiene delle garanzie dall’appaltatore).
Sul rischio di mercato: si stipula un contratto di vendita a lungo termine
-TAP: con pagamento condizionato: l’acquirente paga solo la parte dell’output finale reso disponibile.
-TOP: con pagamento incondizionato: isola tale rischio in quanto c’è sempre un soggetto che paga indipendentemente dal fatto che i prodotti siano realmente consegnati(come se fosse un vero e proprio finanziamento dell’acquirente); in caso l’output finale fosse un servizio,questo contratto prende il nome di through-put agreement (l’acquirente paga un canone fisso indipendentemente dalla quantità effettivamente spedita)
Sul rischio fornitura: si stipula un accordo(put or pay) con cui una parte si impegna a garantire una determinata fornitura per quantità e prezzi concordati pena una penale (rimborso della differenza tra il prezzo sostenuto da un altro fornitore e il prezzo pattuito)
Di liquidità: di norma si prevedono accantonamenti a riserva proprio per ovviare a periodi di il liquidità.
Sul rischio politico e valutario: esistono delle agenzie internazionali (ECA) che provvedono a garantire, con modalità e percentuali di copertura diversi per ogni paese, un determinato progetto.
Le possibili fonti di finanziamento di un project financing sono
-capitale proprio: apportato dagli sponsor a titolo di capitale di rischio(assorbe la quota maggiore di rischio)
-prestiti subordinati: forniti dagli sponsor; strutture finanziare che vengono soddisfatte solo dopo i prestiti ordinari e privilegiati. La subordinazione può essere generica (in bianco) o specifica (solo ad alcuni prestiti)
-debito privilegiato: il cui rimborso è il primo ad essere soddisfatto; lo si può distinguere in
garantito, con garanzie reali sui cespiti utilizzati per il progetto
senza garanzie. spesso il debitore si fa carico della negative pledge clause
I soggetti coinvolti in un project financing sono
-Sponsor: sono i promotori del progetto(apportano capitale di rischio) e sono interessati alla sua realizzazione, al controllo della redditività e all’output produttivo del prodotto. Essi formano lo SPV.
-SPV: è un soggetto strutturato,promosso dagli sponsor, creato appositamente, che ha la funzione di organizzare e gestire,finanziare e garantire, mantenere i rapporti tra i vari soggetti interessati e ha tutte le responsabilità della buona riuscita del progetto(distinzione tra il bilancio dell’SPV e quello degli sponsor)
-Fornitori: devono essere i migliori e i più economici,anche se esteri
-Acquirenti: spesso sono gli stessi sponsor intenzionati a comprare il servizio,prodotto
-Compagnie d’assicurazione: in grado di poter finanziare più a lungo termine delle banche(richiedono tassi più alti,maggiori garanzie e termini contrattuali specifici)
-Fondi d’investimento specializzati
Il project financing lo possiamo distinguere in non recourse (i finanziatori finanziano l’SPV e in caso di default non vi è possibilità di rifarsi sugli sponsor)e limited recourse ( lo sponsor può assumere un rischio ulteriore rispetto a quello di semplice sottoscrizione di una quota di capitale dell’SPV) e in più possiamo distinguere le opere in : calde( opere che sono in grado di generare flussi di ricavi idonei a ripagare il finanziamento inizialo), fredde( opere che non generano reddito ma sono socialmente utili:lo stato paga un quid agli sponsor) e tiepide( opere che in parte generano ricavi e in più sono sovvenzionate dalla PA).
Nel caso in cui la P.A. non sia in grado di finanziare un progetto, si ricorre ad una tecnica in cui l’opera viene commissionata ad un privato che la realizza e poi la gestisce per tutto il tempo sufficiente al recupero dei costi d’investimento e alla realizzazione di un margine di profitto; remunerati i propri capitali, i privati cedono l’opera alla P.A. che continuerà a gestirla. Tale tecnica è la BOOT =BOT che vuol dire build,own,operate,trasfer.
Nel caso di opere “fredde” o “tiepide”, la P.A. versa un canone fisso per un determinato periodo in quanto senza di esso non si potrebbero coprire tutti i costi.
La formula del BOT regola quindi, tutti i rapporti tra cedente e concessionario in funzione dei rischi propri delle operazioni di project financing; lo strumento giuridico contrattuale attraverso il quale il privato subentra nella costruzione e gestione, è “l’accordo di concessione”(importante la tariffa contrattata per il servizio offerto); all’interno di questo schema, le banche svolgono un ruolo di consulenti finanziari che cercano le fonti di finanziamento alle migliori condizioni e offrono il security packages (un complesso di garanzie e accordi contrattuali rappresentante la struttura portante dei finanziamento) che è una sorta di assicurazione circa l’affidabilità della società di progetto.
Essenzialmente il BOT lo si può distinguere in 3 fasi:
-la prima, in cui il rischio è massimo , gli sponsor conferiscono il capitale per comprovare il proprio interesse.
-la seconda, tra l’avviamento e l’entrata in funzione, intervengono i crediti e prestiti a medio-lungo termine.
-la terza,il progetto è in piena bancabilità, si perviene al reperimento diretto sui mercati finanziari.
Il project financig misto può assumere diverse denominazioni : BOOT, BOOST( subsidize = in cui la PA apporta del capitale al fine di integrare i flussi di cassa per potere assolvere tutti i doveri presi) e BOO ( si differenzia dal BOOT in quanto l’opera realizzata,non viene restituita alla
PA).
Nel finanziamento delle opere pubbliche, l’avvento del capitale privato ha consentito di
-Ridurre il gap infrastrutturale
-certezze nei costi e nei tempi di realizzazione
-trasparenza, economicità ed efficienza: in quanto vi è un controllo incrociato tra tutte le diverse forze in gioco e i criteri per l’aggiudicazione sono di tipo qualitativo tali da fare diventare il privato un vero e proprio investitore assumendo la piena responsabilità in relazione alla quota di partecipazione.
-Riduzione di rischi di moral hazard: attenta valutazione e finalizzazione dei finanziamenti da parte delle banche
Trasformazione del ruolo della PA: essa ha la funzione di definire e priorizzare i progetti(non più quella di progettare,realizzare e gestire direttamente), indicare le tariffe d’equilibrio e scegliere il concessionario (mediante gara pubblica) e infine il controllo del rispetto del contratto di cessione.