Aggiornato il 29 Aprile 2023
In questa guida spieghiamo quali sono i finanziamenti a tiolo di capitale di rischio.
Le azioni ordinarie
Le azioni rappresentano la partecipazione di un soggetto nella società, ovvero a fronte della fornitura di capitale il soggetto diventa azionista: le azioni incorporano tutte identici diritti e sono tutte di identico valore nominale. È necessario distinguere tra
-valore nominale: parte di capitale sociale nominale incorporata in una singola azione (è vietata l’emissione di azioni sotto la pari);
-valore reale (o patrimoniale): si ottiene dividendo il patrimonio netto per il numero di azioni, tale valore varia nel tempo in funzione delle vicende economiche della società;
-valore di mercato: rappresenta il prezzo di compravendita dei titoli azionari, stabilito ogni giorno dalla Borsa; il valore di un pacchetto di maggioranza è in genere superiore al valore della singola azione moltiplicato per il numero di titoli di cui è composto.
I diritti conferiti al possessore sono:
-diritto di voto;
-diritto di ottenimento di una quota di utile (se distribuiti) proporzionale alla quota di capitale posseduto;
-diritto di rimborso del capitale in caso di liquidazione;
-diritto di opzione: in caso di aumento del capitale si ha diritto ad ottenere nuove azioni in proporzione a quelle già possedute, in modo da mantenere invariato il vecchio assetto proprietario.
Gli aumenti di capitale costituiscono la modalità con cui le aziende raccolgono capitale di rischio in momenti successivi alla costituzione della società, non tutti rappresentano una vera forma di finanziamento
-aumenti di capitale a pagamento: ogni nuova azione comporta un’entrata monetaria netta pari al prezzo di emissione al netto delle spese di emissione e degli oneri fiscali;
-aumenti di capitale gratuiti: non comporta alcuna entrata in quanto si tratta di una manovra contabile consistente nel trasferimento a capitale sociale di quote di utili precedentemente conseguiti ad accantonati a titolo di rischio;
-aumenti di capitale misti: a ciascun azionista vengono attribuite azioni in parte gratuitamente, in parte a pagamento, ovviamente le entrate effettive ammontano alla sola parte di aumento di capitale a pagamento.
Le azioni speciali
Sono emesse dalla società al fine di reperire capitale stabilmente disponibile, ma non implicano un intervento diretto nella gestione: offrono cioè agevolazioni patrimoniali in cambio di limitazioni soprattutto amministrative, per questo sono appetibili per quei risparmiatori che non hanno interesse a partecipare alla vita della società.
Alcune categorie sono previste dal legislatore
-Azioni privilegiate: si associa il diritto di preferenza nella distribuzione degli utili e nel rimborso del capitale in caso di scioglimento della società, ma hanno una limitazione nel diritto di voto, che può essere esercitato solo nell’assemblea straordinaria; insieme alle azioni di risparmio non possono superare la metà del capitale sociale;
-azioni di risparmio: se vengono prodotti utili alle azioni di risparmio devono essere corrisposti dividendi per un ammontare pari al 5% del loro valore nominale e per gli utili residui a loro spetta una distribuzione superiore alle ordinarie intorno al 2%; sono privilegiate anche nel rimborso dell’intero valore nominale in sede di scioglimento della società e sono postergate nella riduzione di capitale per perdite; possono essere nominative o al portatore; non danno diritto di voto;
-azioni a favore dei prestatori di lavoro: non rappresentano una forma di finanziamento in quanto vengono assegnate gratuitamente e costituiscono un riconoscimento per i dipendenti per il loro impegno e i risultati conseguiti;
-azioni di godimento: anch’esse non sono una forma di finanziamento e vengono attribuite ai possessori di azioni che siano state rimborsate per il valore nominale nell’ambito di una riduzione di capitale sociale, concorrono alla ripartizione degli utili che residuano dopo la distribuzione delle azioni ordinarie, comunque non conferiscono diritto di voto.
L’autofinanziamento
Risulta essere definito come l’utile prodotto e non distribuito come dividendo, in altre parole può essere visto come delle risorse monetarie liberate dalla gestione aziendale; se è particolarmente elevato, l’impresa può soddisfare completamente il fabbisogno finanziario senza ricorrere a fonti esterne di finanziamento.
I prestiti dei soci
Molteplici i risultati ottenibili: si evitano i costi derivati dall’emissione di nuove azioni; il capitale può essere conferito per un periodo limitato e rimborsato senza difficoltà; è possibile corrispondere al prestito una remunerazione fiscalmente deducibile.