Aggiornato il 26 Aprile 2023
In questa guida spieghiamo quali sono i finanziamenti a tiolo di capitale di debito a breve termine.
L’apertura di credito in conto corrente
Il correntista può disporre in qualsiasi momento delle somme a suo credito, la banca si impegna ad eseguire gli ordini di pagamento trasmessi dal cliente per importi superiori all’ammontare depositato: la banca determina un “fido”, cioè un importo massimo entro il quale accetta di eseguire gli ordini di pagamento, l’utilizzo avviene poi con assegni a favore di terzi. Il fido accordato dipende: dalle dimensioni del cliente, dalla sua situazione economico-finanziaria, dalla durata del rapporto con la banca, dalla sua reputazione (vista come un bene economico che il soggetto costruisce in un numero infinito di periodi tramite il suo operare, ma che può essere distrutto in uno solo), dal mercato in cui opera e dalle garanzie che può offrire alla banca stessa. La banca effettua quindi un controllo indiretto sui suoi debitori (clienti) richiedendo opportune garanzie personali (avalli e fideiussioni) o reali (pegno ed ipoteca): per la concessione di crediti è però fondamentale la solvibilità dell’azienda stessa. In assenza di garanzie si ha il credito in bianco, concesse ad aziende di grandi dimensioni, note e dalla solvibilità manifesta. Il fido è da considerarsi una forma di finanziamento di breve termine, destinato a coprire fabbisogni che si protraggono per un limitato periodo di tempo, la sua durata può essere:
-determinata: vengono predeterminati i tempi entro i quali il cliente ha diritto di utilizzare la linea di fido e il momento del rimborso, di solito 3-4 mesi;
-indeterminata: vige la clausola “salvo revoca” che sancisce la facoltà della banca di richiedere in qualsiasi momento il pagamento del debito affidato.
L’apertura di credito è considerata molto vantaggiosa per l’elasticità di gestione che permette; anche se è determinato l’ammontare massimo del prestito, il costo è commisurato alla sola parte effettivamente utilizzata, infatti si compone di un tasso di interesse, di una commissione di massimo scoperto e di commissioni accessorie più eventuali oneri fiscali.
Lo sconto di portafoglio
Risulta essere il contratto mediante il quale la banca, previa deduzione dell’interesse, anticipa al cliente l’importo di un credito verso terzi non ancora scaduto mediante la cessione, salvo buon fine, del credito stesso: è dunque un prestito monetario a breve scadenza garantito dalla cessione di un credito. Le banche ammettono allo sconto quasi esclusivamente titoli cambiari, derivanti da operazioni commerciali dell’azienda cliente.
Per evitare il verificarsi di situazioni di insolvenza la banca effettua due analisi
-sulla valutazione del titolo sottostante;
-sull’affidabilità del cliente: si prefissa cioè una soglia massima (detta castelletto) entro la quale deve permanere l’importo del portafoglio scontato.
Il costo complessivo si compone: dell’interesse nominalmente concordato, dei giorni di banca, delle spese di incasso e diritti accessori.
La differenza con l’accredito in c/c salvo buon fine: nello sconto di portafoglio l’azienda corrisponde l’interesse anche se il cliente non utilizzerà la somma a sua disposizione; nell’accredito di c/c gli interesse vengono invece applicati posticipatamente in base all’utilizzo effettivo (l’interesse che si applica è maggiore dello sconto).
L’anticipazione bancaria
L’azienda ottiene un prestito monetario garantito da un pegno – in caso di insolvenza può far vendere il bene – su
-crediti: generalmente titoli cambiari, l’azienda ottiene la disponibilità monetaria di un importo leggermente inferiore al loro valore;
-valori mobiliari: sono titoli a reddito fisso o azionari;
-merci: queste devono essere non deperibili, con una qualità costante nel tempo, dotate di un largo mercato ed il loro valore deve essere superiore all’anticipazione, possono poi essere viaggianti (cioè in fase di produzione) o non viaggianti (vanno depositate presso dei magazzini generali o presso la stessa azienda, la riconsegna avviene solo in presenza di due documenti: la nota di pegno, con la quale si ha il pegno di quanto depositato, e la fede di deposito, che attesta la proprietà dei beni); spesso usata in settori caratterizzati da stagionalità o con cicli produttivi particolarmente lunghi;
-fatture: la banca anticipa gli importi delle fatture al netto degli interessi e delle commissioni, incassando successivamente dal debitore.
L’anticipazione può essere
-a scadenza fissa: il rimborso deve avvenire in tempi prefissati;
-in conto corrente: non si ha l’anticipazione secca della somma, ma la disponibilità di utilizzo in c/c, cosicché all’azienda vengono addebitati gli interessi relativi alla somma effettivamente utilizzata, ovviamente il tasso applicato è più elevato.
Vantaggio: è dato dalla maggiore flessibilità
Costo: deriva dall’abbattimento del valore dell’attività offerta in pegno, al quale vanno aggiunti l’interesse corrisposto, una commissione ed eventuali oneri fiscali.
L’accettazione bancaria
L’accettazione bancaria è una cambiale tratta emessa su di una banca, e da questa accettata, che contiene l’ordine di pagare ad un terzo (il traente) ad una certa data, una somma prefissata: il debitore principale non è più l’azienda ma la banca. Il titolo è facilmente negoziabile ed il terzo
può a sua volta cederlo sul mercato. L’operazione di cessione avviene attraverso degli intermediari specializzati (dealers), che si preoccupano di vendere la tratta; l’acquirente
ultimo potrà poi presentarsi alla banca alla scadenza del titolo, a sua volta la banca avrà imposto al cliente di farle pervenire l’importo necessario a soddisfare l’impresa prima della scadenza.
Costo: nel complesso è basso, caratteristica che la rende attraente per le piccole imprese.
Il factoring
Attraverso il contratto di factoring, un’azienda fornitrice trasferisce ad una società specializzata i propri crediti verso clienti. La società di factoring si preoccupa dell’incasso dei crediti, talvolta assumendosi il rischio di eventuali insolvenze ed anticipando
all’azienda fornitrice i corrispettivi monetari degli effetti.
Si differenzia dallo sconto di portafoglio in quanto
-il servizio offerto dalla società di factoring è più completo di quello bancario: il factor può addirittura compilare la fattura di vendita ed inviarla al debitore, incassare, preoccuparsi di recuperare eventuali insoluti;
-la cessione dei crediti può essere pro solvendo (rischio sull’azienda) o pro soluto (rischio sulla società di factoring).
La durata del contratto è indefinita ed i contratti ceduti vanno approvati dalla società.
Costo: maggiore di quello dello sconto, in caso di pro soluto bisogna sommare all’interesse una provvigione per il rischio, oltre a quelle per ulteriori servizi offerti.
Il commercial paper (in italiano cambiale finanziaria)
Risulta essere un titolo di credito a breve termine, non garantito, emesso da società o da banche, che consente alle aziende emittenti di colmare temporanei fabbisogni di liquidità ed ai sottoscrittori di ottenere buoni rendimenti da un impiego caratterizzato da scadenza molto brevi. Proprio la breve durata lo rende particolarmente vantaggioso per le aziende con elevata credibilità.