Aggiornato il 29 Aprile 2023
Il Capital Asset Pricing Model, o CAPM, permette di definire il valore di un’attività in funzione del suo rischio non diversificabile.
Ipotizza che ad ogni singolo investimento di un determinato titolo sia associata una parte di rischio che è caratteristico di quell’attività e dunque può essere eliminato attraverso la diversificazione, più un’altra parte che è ineliminabile in quanto è parte del sistema: un investitore che diversificasse i propri impieghi (costituendo così un portafoglio di mercato), non potrebbe comunque eliminare il rischio economico in generale.
Il coefficiente β misura la sensibilità del singolo titolo al rischio sistematico: il mercato ha, per definizione, un β pari ad 1; per ogni titolo è poi possibile calcolare il suo β sulla base dell’andamento storico dei rendimenti confrontati con il rendimento di mercato. In
genere il premio per il rischio di mercato è dato dalla differenza tra il rendimento del portafoglio di mercato (rm) ed il rendimento dell’attività priva di rischio (rf), in generale il premio per il rischio di qualsiasi titolo sarà
In base al CAPM il rendimento atteso di un titolo è dunque
Osservazioni conseguenti sono che
-se β = 0 il titolo sarà privo di rischio e il rendimento sarà pari a rf
-se β = 1 corrisponde al rendimento di mercato, il rendimento atteso sarà pari a rm
-tutti i titoli compravenduti sul mercato giacciono sulla SML (Security Market Line)
-la retta SML ha inclinazione positiva dato che c’è una correlazione positiva tra sensibilità al rischio sistematico di un’azione (misurato dal β) e rendimento atteso, in quanto maggiore è il rischio, maggiore sarà il rendimento atteso.
Il CAPM può aiutare per il calcolo del costo del capitale proprio, necessario conoscere
-premio per il rischio (rm – rf): per calcolarlo ci si basa su dati storici riferiti a periodi molto lunghi, fattori fondamentali che lo influenzano sono
quanto maggiore è la varianza delle economie sottostanti tanto maggiore è il premio
quanto maggiore è il rischio tanto maggiore è il premio
quanto più grandi, diversificate e stabili sono le società quotate, tanto minore è il premio
-tasso privo di rischio (rf): tre sono le soluzioni
il tasso a breve termine sui titoli di stato (BOT)
utilizzazione di tassi diversi per i singoli esercizi futuri
il tasso d’interesse a lungo temine sui titoli di stato (BTP)
-coefficiente β: tre sono le variabili che lo influenzano
il settore di appartenenza dell’azienda
il grado di leva operativa (maggiore è l’incidenza dei costi fissi, maggiore sarà il β)
il grado di leva finanziaria (maggiore è il grado di indebitamento, maggiore è il β)
per determinare i β per le aziende quotate esistono dei “Beta Books”, mentre per quelle non quotate ci si rifà alle aziende quotate comparabili dal punto di vista del settore e del grado di leva operativa, con piccole correzioni.
Le principali critiche al CAPM:
-Ross affermava che il CAPM non potrà mai essere testato empiricamente, perché il portafoglio di mercato non può essere osservato così come descritto nel modello
-Fama e Franch esaminarono la relazione tra β e rendimento delle azioni tra il 1963 e il 1990, concludendo che non vi è alcuna relazione tra i due, notarono infatti che altre due variabili, cioè la dimensione dell’azienda e il rapporto valore contabile su valore di mercato, spiegano le differenze nei rendimenti meglio del β.