Aggiornato il 28 Aprile 2023
Determinazione dei costi in base alle attività. L’ABC, activity based costing, è un modello non un sistema. Risulta essere adatto quando i costi indiretti hanno un alta incidenza sui costi generali di produzione. Ci sono molteplici determinanti dei costi. Prima i costi generali erano bassi, poi con l’evoluzione delle aziende stesse i costi generali sono aumentati, dall’altra parte i costi della manodopera sono scesi notevolmente grazie all’affermarsi della tecnologia, sono generalmente intorno al 14% (data USA), nonostante la MOD è tutt’oggi il driver di allocazione più usato.
Risulta essere chiaro il controsenso di quanto detto sopra, infatti nonostante i costi di manodopera siano notevolmente inferiori ad altri tipi di costi, per abitudine o semplicità vengono ancor oggi utilizzati come driver di allocazione primario.
Il modello ABC non alloca i costi indiretti sui coefficienti equi ma analizza nel dettaglio le singole attività e stabilisce coefficienti congruenti quest’ultime.
Supponiamo di avere due prodotti A e B in lotti sequenziali sullo stesso macchinario. Per cambiare dalla produzione di A a quella di B va effettuato un attrezzaggio.
Nei sistemi di produzione flessibili l’attrezzaggio è uno dei problemi cruciali.
Costi di attrezzaggio allocati per unità= 220€/55€ = 4€
Costo A = 20 + 4 = 24
Costo B = 20 + 4 = 24
Ho usato la manodopera come coefficiente di allocazione, una minchiata, perché di A produco 5 e di B 50. A non mi è costato 24€ ma di più perché attrezzare il macchinario per 5 beni con una spesa di 110€ non conviene se penso che di B ne faccio 50 allo stesso costo. Allora:
COSTO A = 20+22 = 42 42€ Ho diviso il costo dell’attrezzaggio per le quantità di unità prodotte.
COSTO B = 20+2,2 = 22,2 €
Il sistema tradizionale alloca gli overheads in base a qualche costo diretto e appiattisce i costi, tutto costa uguale anche se non è così. In questo caso si ha un problema di sussidio incrociato, cioè i costi che tolgo ad un prodotto (A) li copre il costo maggiorato dell’altro (B). ABC studiando l’attività risolve il problema del sussidio incrociato. Nel caso dell’attrezzaggio il drive sarà il numero di attrezzaggi. Nonostante questo l’ABC è poco usate perché il controllo dei costi si fa a posteriori per vedere se ho coperto tutti i costi, non mi interessa quindi la corretta allocazione dei costi.
Entrambi i metodi, quello visto prima e l’ABC, nel calcolo dei costi a posteriori sono equivalenti in termini di utilità ma l’ABC è più complicato, ecco perché non viene utilizzato.
L’ABC viene molto usato quando c’è varietà di prodotti e concorrenza, un qualsiasi sistema che alloca i costi comuni in funzione del consumo di risorse dirette ha il problema del sussidio.
La ABC si può distinguere in cinque fasi necessarie per arrivare a comprendere e quindi migliorare i rapporti di input-output di una ditta: input è ciò che è necessario o utilizzato per produrre l’output, cioè il prodotto o servizio. L’input, quindi, è rappresentato dai costi e dalle attività in gioco, che possono essere produttive e necessarie, oppure esserlo meno. l’analisi ABC permetterà di comprendere se una parte dell’input è improduttiva o non necessaria e quale parte sia.
Analisi di Attività
L’azienda deve anzitutto comprendere esattamente quali attività svolge, intendendo con attività non tanto cosa produce, quanto le differenti cose necessarie per far sì che un dato prodotto o servizio prenda forma e sia vendibile sul mercato.
Raccolta dati relativi ai costi
Successivamente si esegue un’accurata analisi, tramite dati reali o tramite formule di assegnazione, dei costi necessari alla ditta per esistere e produrre: stipendi, investimenti in ricerca, macchinari di vario tipo, arredo per uffici, investimenti in sviluppo e formazione, e quant’altro.
Riconduzione dei costi alle rispettive attività
Calcolo dell’Output
Questa fase si occupa di calcolare il reale ammontare dei costi per unità produttiva. È probabile che le singole unità produttive abbiano più di un output, cioè che una attività serva a produrre più servizi o prodotti, tuttavia si ricerca quale sia l’output principale, tra tutti.
Analisi dei costi
Avendo in mano i dati necessari si possono identificare le risorse umane giuste per migliorare la situazione, siano esse già presenti in ditta o siano risorse esterne, da assumere o di cui avere la consulenza. Parimenti importante si arriva a identificare la percentuale di attività che consumano la maggioranza dei costi, avendo individuato quali attività non siano a valore aggiunto, non necessarie e secondarie, non sarà difficile comprendere dove tagliare i costi e dove investire per aumentare in reale efficienza, senza correre il rischio di tagliare risorse importanti.