Aggiornato il 26 Aprile 2023
Per potere definire il concetto di costo pieno bisogna innanzitutto dare alcune definizioni
-Costo speciale. Costo che può essere attribuito “oggettivamente” all’oggetto del costo. Un tipico esempio è il costo diretto. Si ha quindi un costo speciale quando si è oggettivamente i grado di stabilire il costo dell’oggetto in questione.
-Costo comune. Elementi di costo causati da più di un oggetto. Non è quindi possibile stabilire oggettivamente il costo del singolo oggetto. I costi comuni vengono allocati mediante criteri così detti equi. Più il processo è automatizzato più i costi comuni sono presenti pertanto il problema dell’allocazione dei costi comuni può diventare cruciale.
Riassumendo i costi comuni si allocano mentre quelli speciali si attribuiscono.
Il costo pieno è composto da varie parti. In primo luogo dal costo di tutti i materiali (ad esempio materie prime) utilizzati per produrlo. Un altra voce può essere la manodopera diretta, cioè quella direttamente utilizzata per produrre l’oggetto.
Esempio di composizione del costo pieno dove mp indica il costo delle materie prime, mod quello della manodopera e i costi indiretti di produzione sono tutti quei costi che non è possibile legare direttamente al singolo oggetto ma si rendono comunque necessari per la produzione (elettricità, etc..).
Esistono numerosi criteri per l’allocazione dei costi, uno di questi è il criterio dei costi precedenti che si basa sulla spesa relativa alle materie prime ed alla manodopera. Per esempio supponiamo di produrre sedie e divani
Da qui allora posso ricavare il coefficiente di allocazione semplicemente dividendo il costo complessivo del singolo prodotto per la spesa totale
Uno dei coefficienti di allocazione più utilizzati è la manodopera diretta anche se al giorno d’oggi non è più molto efficiente come valore (verrà analizzato inseguito). Se u operaio è stato 5 ore su un macchinario per avere un oggetto si suppone che ci vuole appunto 5 ore peravere tale prodotto o comunque in proporzione e da qui si può ricavare l’energia utilizzata così da allocarne il costo indiretto.
Un altro esempio di costo indiretto utilizzato tipicamente è lo spazio, l’affitto, cioè quanto viene a costare lo stabilimento in se. Per calcolare lo spazio viene utilizzato il volume come coefficiente.
Tra tutti i costi considerati fino ad ora c’è ne è però uno che non abbiamo analizzato, i costi di periodo.
I costi di periodo sono tutti i costi inerenti agli uffici, dello staff, di tutto ciò che fa parte dell’azienda ma che non compare direttamente nelle linee di produzione.
I costi di periodo vengono anche chiamati più comunemente costi generali di produzione o semplicemente costi generali.
Per esempio la sicurezza di uno stabilimento o l’azienda di pulizie che vi lavora non concorre direttamente alla trasformazione del prodotto può essere perciò classificata come costo di periodo, se nello stabilimento si produce più di un prodotto, altrimenti può essere attribuita direttamente al prodotto del quale si occupa.