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Appunti Aziendali

Economia Aziendale

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Attività e Passività in Economia Aziendale – Significato

Aggiornato il 2 Maggio 2023

In questa guida spieghiamo il significato di attività e passività in economia aziendale.

Nell’aspetto qualitativo, il patrimonio è un’insieme di beni monetari e non monetari tra loro coordinati, a disposizione di diritto e di fatto del soggetto aziendale in un dato momento, e detti impieghi. L’analisi qualitativa del patrimonio consente di suddividere gli impieghi in attivo immobilizzato e attivo circolante.

L’attivo immobilizzato è dato dall’insieme degli investimenti di lunga durata: immobilizzazioni immateriali (oneri pluriennali, beni immateriali), immobilizzazioni materiali (fattori produttivi a medio-lungo ciclo di utilizzo), immobilizzazioni finanziarie. Questi beni costituiscono la struttura portante dell’azienda.

L’attivo circolante è dato dall’insieme degli impieghi di breve durata e dei mezzi già liquidi: rimanenze (scorte di beni), crediti, disponibilità liquide. Questi beni vengono continuamente disinvestiti, rinnovati, sostituiti senza pregiudizio per l’attività aziendale, che consiste per l’appunto nella vendita di merci o nella prestazione di servizi.
Gli investimenti di lunga durata e il mantenimento di disponibilità a breve termine sono possibili solo a fronte di finanziamenti, che in base alla fonte si classificano in finanziamenti di capitale proprio e finanziamenti di capitale di debito.

Il capitale di debito proviene da soggetti terzi rispetto all’azienda: fornitori, enti pubblici, dipendenti (è il caso per esempio del debito per il trattamento di fine rapporto o TFR).

Il capitale proprio proviene invece dai soggetti direttamente coinvolti dall’attività aziendale (proprietario o soci) e dall’attività aziendale stessa (autofinanziamento) ed è considerato al netto di perdite, d’esercizio o riportate da esercizi precedenti.

Ovviamente, per confrontare tra loro “oggetti” differenti, è necessario valutarli, attraverso un processo per forza di cose soggettivo, che permetta di attribuire a tali oggetti un valore monetario, espresso in una stessa moneta, che li renda omogenei. L’analisi del patrimonio condotta dal punto di vista quantitativo permette di dividere i valori attribuiti a impieghi e finanziamenti in attività o patrimonio lordo, passività e patrimonio netto.

ATTIVITA’
(impieghi)

PASSIVITA’ o CAPITALE DI DEBITO
(fonti di finanziamento)

Attivo
immobilizzato

Immobilizzazioni
materiali, immateriali,
finanziarie

Debiti a breve termine
(durata inferiore all’anno)

Attivo
circolante

Rimanenze

Debiti a medio-lungo termine
(durata superiore all’anno)

Crediti a breve termine

Totale debiti

Disponibilità liquide

PATRIMONIO NETTO o CAPITALE PROPRIO
(fonti di finanziamento)

Conferimenti (di beni monetari) o apporti (di beni in natura) effettuati dal titolare o dai soci al momento della costituzione ed eventualmente in momenti successivi
+ \ –
Utili conseguiti non prelevati dal proprietario o non distribuiti ai soci (autofinanziamento) \ Perdite d’esercizio o perdite
riportate da esercizi precedenti

Totale attività

Totale passività

Analizziamo tutte le possibili relazioni esistenti tra attività (A), passività (P) e patrimonio netto (PN):

A = PN se le attività sono pari al patrimonio netto, l’impresa non ha debiti con soggetti terzi e si finanzia totalmente con mezzi propri. Questo caso si presenta sempre in fase di costituzione dell’azienda, mentre si presenta raramente rispetto a un’azienda in funzionamento

A > P se le attività sono maggiori delle passività, significa che lo stato di salute dell’azienda è positivo: tanto più positivo quanto più le attività superano le passività, poichè la situazione reale si avvicina a quella ideale, dove non esistono debiti verso terzi

A = P se le attività sono pari alle passività, la situazione è negativa, poichè l’impresa non dispone di mezzi propri e prosegue nell’attività solo grazie a un costante indebitamento verso soggetti esterni

A < P la situazione è particolarmente grave: non solo l’azienda non dispone di mezzi propri, ma le attività non coprono neppure i debiti verso terzi, ai quali dunque non è possibile fare interamente fronte. Si crea perciò una situazione di deficit, che nei casi più gravi prelude di norma al fallimento o alla cessazione dell’attività

Una più approfondita analisi della situazione patrimoniale prende la mosse da una serie di indici e di valori ottenuti a partire dagli stessi elementi del patrimonio:

rigidità degli impieghi (attivo immobilizzato : totale impieghi) x100

elasticità degli impieghi (attivo circolante : totale impieghi) x100

incidenza del capitale proprio (capitale proprio : totale impieghi) x100

incidenza del capitale di debito (capitale di debito : totale impieghi) x100

incidenza debiti a breve (debiti a breve : totale impieghi) x100

incidenza debiti a medio-lungo (debiti a medio-lungo : totale impieghi) x100

margine di struttura (patrimonio netto – attivo immobilizzato)

patrimonio circolante netto (attivo circolante – debiti a breve)

margine di tesoreria ([attivo circolante – rimanenze] – debiti a breve)

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