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25 Luglio 2021

Risconti Attivi e Risconti Passivi – Partita Doppia

Durante il periodo amministrativo l’impresa può effettuare pagamenti e riscossioni connessi a costi o ricavi a regolamento anticipato la cui competenza economica interessa più esercizi.
Le rimanenze contabili, note con il nome di risconti, indicano il diritto di utilizzare un bene o un servizio nel tempo (risconto attivo) oppure l’obbligo di far utilizzare un bene o un servizio nel tempo (risconto passivo). Tali rimanenze sono dette contabili in quanto i risconti non hanno una consistenza fisica, ma risultano da documenti che indicano l’esistenza del diritto o dell’obbligo aziendale verso terzi.
Supponiamo che l’impresa abbia preso in affitto un’autorimessa stabilendo il versamento di un affitto trimestrale anticipato alle date 1/2 – 1/5 – 1/8 – 1/11. La sequenza trimestrale delle uscite di denaro può essere così rappresentata

Come si può osservare, il pagamento anticipato del quarto canone (relativo al periodo 1/11/n ? 1/2/n+1) si colloca tra due diversi anni. Ciò significa che in relazione al 31/12/n l’importo del fitto trimestrale può essere suddiviso in due componenti:

-una parte già maturata, riferibile all’esercizio n, relativa alla parte di costo di competenza dell’anno che si sta chiudendo

-una parte non ancora maturata, che essendo riferibile all’esercizio n+1 non è di competenza. Tale parte, detta risconto, deve essere stornata e rinviata al futuro

Il risconto è dunque una quota di costo o di ricavo non ancora maturata ma che ha già avuto la sua manifestazione finanziaria. In particolare:

-il risconto è attivo se riguarda un costo già sostenuto per servizi non ancora utilizzati e di cui usufruire nell’esercizio successivo. È un costo che non fa parte dei componenti di reddito dell’esercizio che si chiude; pertanto è da rinviare al futuro come costo sospeso. Esso entra a far parte degli elementi attivi del patrimonio di funzionamento

-il risconto è passivo se riguarda un ricavo già conseguito per servizi non ancora prestati e da fornire nell’esercizio successivo. È un ricavo che non fa parte dei componenti di reddito dell’esercizio che si chiude; pertanto è da rinviare al futuro come ricavo sospeso. Esso entra a far parte degli elementi passivi del patrimonio di funzionamento

Lo schema di rilevazione si presenta come segue

I risconti sono valori economici perchè rappresentano costi già sostenuti o ricavi già conseguiti. Essi si calcolano ripartendo l’intero importo del costo o del ricavo tra gli esercizi proporzionalmente al tempo.

Anche per i risconti, come per i ratei, può essere necessario abbandonare il criterio del tempo fisico per abbracciare quello del tempo economico.
Poniamo che in data 1/9 si paghi un premio annuo di assicurazione di € 9.000 su un impianto che l’impresa utilizza solo nei mesi invernali, da settembre a febbraio. In questo caso, se si applicasse il criterio del tempo fisico, si determinerebbe un risconto attivo per otto mesi stornando dal risultato economico d’esercizio € 6.000; è invece corretto applicare il criterio del tempo economico e ripartire il costo sui sei mesi effettivi di utilizzo, stornando dall’esercizio un costo pari a € 3.000.

Esempi

(esempio 1) risconti attivi e passivi

L’impresa ha effettuato le seguenti operazioni: in data 1/4 ha stipulato un’assicurazione contro furto e incendi versando in contanti il premio annuo di € 2.100; in data 10/9 ha stipulato un contratto annuo di affitto di un fabbricato non strumentale ricevendo il versamento anticipato del canone trimestrale di € 900 IVA compresa

1] 1/4 (stipula dell’assicurazione e versamento del premio annuo)

Debiti v/fornitori

2.100

2.100

Denaro in cassa

 

2.100

Assicurazioni

2.100

 

2] 10/9 (stipula dell’affitto e riscossione di una rata trimestrale)

Crediti commerciali diversi

1.080

1.080

IVA ns/debito

 

180

Banca c/c

1.080

 

Fitti attivi

 

900

3] 10/12 (riscossione di una rata trimestrale)

Crediti commerciali diversi

1.080

1.080

IVA ns/debito

 

180

Banca c/c

1.080

 

Fitti attivi

 

900

4] 31/12 (rilevazione dei risconti attivi e passivi)

Fitti attivi

700

 

Risconti passivi

 

700

Assicurazioni

 

517,81

Risconti attivi

517,81

 

I risconti attivi e passivi esistenti all’inizio del periodo amministrativo rappresentano costi e ricavi sospesi dall’esercizio precedente che diventano componenti di reddito del nuovo esercizio. I risconti devono perciò essere girati ai conti specifici (Interessi passivi, Interessi attivi, Fitti passivi, Fitti attivi…) a cui si riferiscono. In tal modo i conti accesi ai risconti iniziali risultano spenti, mentre nei conti economici di reddito accesi ai costi e ricavi d’esercizio appaiono gli importi rinviati dall’esercizio precedente a quello in corso.

(esempio 1) risconti attivi iniziali

1] 31/12/n (chiusura del conto Risconti attivi)

Risconti attivi

 

5.000

Bilancio di chiusura

5.000

 

2] 1/1/n+1 (apertura del conto Risconti attivi e giro al conto specifico)

Risconti attivi

5.000

5.000

Bilancio di apertura

 

5.000

Fitti passivi

5.000

 

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