Aggiornato il 1 Maggio 2023
Il Conto economico è il prospetto che evidenzia la composizione qualitativa e la consistenza quantitativa del reddito conseguito dall’impresa al termine dell’esercizio. Il reddito viene rappresentato attraverso le voci che lo costituiscono: ricavi di esercizio, costi di esercizio.
L’articolo 2425 del Codice Civile disciplina il contenuto del conto economico che deve essere redatto in conformità ad uno schema predefinito. Conto economico è il prospetto che evidenzia la composizione qualitativa e la consistenza quantitativa del reddito conseguito dall’impresa al termine dell’esercizio. Il reddito viene rappresentato attraverso le voci che lo costituiscono: ricavi di esercizio, costi di esercizio.
L’articolo 2425 del Codice Civile disciplina il contenuto del conto economico che deve essere redatto in conformità ad uno schema predefinito.
Il Conto economico
A) VALORE DELLA PRODUZIONE
1. Ricavi delle vendite e delle prestazioni
2. Variazione delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti
3. Variazione dei lavori in corso su ordinazione
4. Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni
5. Altri ricavi e proventi
TOTALE (A) valore della produzione
B) COSTI DELLA PRODUZIONE
6. Per materie prime, sussidiarie, di consumo e merci
7. Per servizi
8. Per godimento di beni di terzi
9. Per il personale
1. salari e stipendi
2. oneri sociali
3. trattamento di fine rapporto
4. trattamento di quiescenza e simili
5. altri costi
10. Ammortamenti e svalutazioni
1. ammortamento delle immobilizzazioni immateriali
2. ammortamento delle immobilizzazioni materiali
3. altre svalutazioni delle immobilizzazioni
4. svalutazioni dei crediti compresi nell’attivo circolante
11. Variazione delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci
12. Accantonamenti per rischi
13. Altri accantonamenti
14. Oneri diversi di gestione
TOTALE (B) Costi della produzione
DIFFERENZA TRA VALORI E COSTI DELLA PRODUZIONE (A-B)
C) PROVENTI E ONERI FINANZIARI
15. proventi da partecipazioni, con separata indicazione di quelli da imprese controllate e collegate e di quelli da controllanti
16. altri proventi finanziari
a) da crediti iscritti nelle immobilizzazioni
b) da titoli iscritti nelle immobilizzazioni che non costituiscono partecipazioni
c) da titoli iscritti nell’attivo circolante che non costituiscono partecipazioni
d) proventi diversi dai precedenti, con separata indicazione di quelli da imprese controllate e collegate e di quelli da controllanti.
17. interessi e altri oneri finanziari, con separata indicazione di quelli verso imprese controllate e collegate e verso controllanti.
17 bis) utili e perdite su cambi
TOTALE (C) Proventi e oneri finanziari
D) RETTIFICHE DI VALORE DI ATTIVITA’ FINANZIARIE
18. Rivalutazioni
a) di partecipazioni
b) di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni
c) di titoli iscritti nell’attivo circolante che non costituiscono partecipazioni
19. Svalutazioni
a) di partecipazioni
b) di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni
c) di titoli iscritti nell’attivo circolante che non costituiscono partecipazioni
TOTALE (D) Rettifiche di valore di attività finanziarie
E) PROVENTI E ONERI STRAORDINARI
20. Proventi, con separata indicazione delle plusvalenze da alienazioni
21. Oneri, con separata indicazione delle minusvalenze da alienazioni e delle imposte relative a esercizi precedenti
TOTALE (E) Partite Straordinarie
RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE (A-B+C+D+E)
22. Imposte sul reddito di esercizio>
23. numero abrogato
24. numero abrogato
25. numero abrogato
26. utile (perdita) dell’esercizio.
UTILE (PERDITA) DELL’ESERCIZIO
Analisi del Conto economico
Nel disciplinare il Conto economico il Legislatore ha imposto, anziché la previdente struttura a sezioni contrapposte, la forma scalare, anziché quella storica a sezioni contrapposte. e nella scelta di un criterio di esposizione delle voci secondo la natura dei componenti di reddito.
la forma scalare, se correttamente applicata, può condurre a risultati informativi estremamente utili, sia per gli amministratori dell’impresa che per i soggetti cui è destinato il bilancio obbligatorio.
Se, da un lato, la riclassificazione scalare consente di evidenziare una serie di totali parziali intermedi – che erano inesistenti nel prospetto a sezioni contrapposte -, dall’altro la struttura imposta dall’articolo 2425 c.c. non appare pienamente condivisibile.
Tale suddivisione di bilancio conduce, infatti, alla determinazione di aggregati intermedi non del tutto coincidenti con i principi comunemente adottati.
Secondo la prassi più diffusa, infatti, la gestione di un’impresa viene convenzionalemnte suddivisa in cinque fondamentali aree di risultato e più precisamente:
Area della gestione caratteristica
Area della gestione finanziaria
Area della gestione straordinaria
Area della gestione extra-caratteristica (o accessoria)
Area della gestione tributaria
In primo luogo il risultato della gestione caratteristica ordinaria – differenza tra valori e costi della produzione – considera anche elementi di reddito derivanti da gestioni accessorie, in secondo luogo la gestione finanziaria – oneri e proventi finanziari – considera anche componenti di natura patrimoniale, che fanno parte della gestione accessoria.