Indice
Aggiornato il 30 Aprile 2023
Il bilancio di esercizio è il documento, redatto al termine del periodo amministrativo, con cui si rappresentano la situazione patrimoniale e finanziaria dell’impresa e il risultato economico dell’esercizio.
In altre parole il bilancio è il documento che racconta cosa è successo nell’impresa nel corso dell’esercizio, quale è stato il volume dei ricavi e dei costi, se la gestione ha provocato un utile o una perdita, qual’è la situazione patrimoniale e finanziaria.
Redigere il bilancio di esercizio significa:
-compiere un insieme di atti e di valutazioni che consentono di determinare il risultato economico d’esercizio e il patrimonio di funzionamento. Tali atti si concretano nella redazione dell’inventario d’esercizio e delle scritture di assestamento della contabilità generale
-compilare il documento, che si chiama appunto bilancio d’esercizio, che evidenzia il risultato economico d’esercizio e il patrimonio di funzionamento esistente al termine del periodo amministrativo considerato. Tale documento deve essere trascritto nel libro degli inventari
Il Codice civile regolamenta la redazione del bilancio d’esercizio nelle società di capitali stabilendo in modo rigoroso i prospetti che lo compongono e lo accompagnano, il contenuto e i criteri di valutazione.
In particolare in queste società il bilancio d’esercizio si compone di tre parti strettamente connesse e costituenti un tutto inscindibile. Esse sono:
-lo Stato patrimoniale, che mette in evidenza il patrimonio esistente a fine periodo amministrativo, come risulta dai processi di valutazione necessari per giungere alla redazione del reddito d’esercizio. Viene redatto a sezioni divise in base a uno schema a struttura obbligatoria
-il Conto economico, che mette in evidenza il processo di formazione del risultato economico d’esercizio. Viene redatto in forma scalare in base a uno schema a struttura obbligatoria a valore e costi della produzione, in cui i costi sono classificati per natura
-la Nota integrativa, che svolge una funzione esplicativa e di analisi dei precedenti prospetti attraverso tabelle e con linguaggio discorsivo. Presenta anche informazioni che non hanno espressione contabile e commenta i criteri di valutazione applicati
Il bilancio di esercizio delle società di capitali è soggetto all’obbligo di pubblicazione.
Esso è quindi portato a conoscenza dei terzi e costituisce il principale strumento di comunicazione dei risultati conseguiti, a cui sono interessati non solo i portatori di capitale proprio, ma anche gli altri finanziatori, il personale dipendente, i clienti, i fornitori, l’amministrazione pubblica, i sindacati, le associazioni e gli studiosi. Inoltre è interessato alla lettura e alla comprensione del bilancio un numero sempre crescente di soggetti: basti pensare ai piccoli e medi risparmiatori che intendono avvicinarsi al mercato azionario; ai dirigenti d’azienda che, pur non avendo funzioni amministrative, devono comprendere, attraverso il bilancio, in quale realtà aziendale operano; agli imprenditori delle aziende medio – piccole che affidano a consulenti la funzione amministrativa della propria attività ma desiderano comprendere meglio il significato dei risultati conseguiti; e così via.
La legge stabilisce modelli obbligatori per le parti contabili (Stato patrimoniale e Conto economico) del bilancio delle società di capitali e consente che Stato patrimoniale, Conto economico e Nota integrativa delle imprese di minori dimensioni siano redatti in forma abbreviata.
Il bilancio è redatto in unità di euro, senza cifre decimali, ad eccezione della Nota integrativa che può essere redatta in migliaia di euro.
A differenza di quanto accade per le società di capitali, la legge non prescrive una forma obbligatoria per la redazione del bilancio d’esercizio delle imprese individuali e delle società di persone, nè chiede che esso sia soggetto a pubblicazione. In queste imprese il bilancio svolge una funzione conoscitiva interna; i terzi non ne vengono a conoscenza, fatta eccezione per gli uffici fiscali e per le banche. Nelle aziende individuali e nelle società di persone inoltre il bilancio non prevede la Nota integrativa, ma solo lo Stato patrimoniale e il Conto economico.
Nel seguito ci occuperemo dei bilanci redatti in forma abbreviata.
Lo Stato patrimoniale
Lo Stato patrimoniale è il documento di bilancio che mette in evidenza il patrimonio esistente alla fine del periodo amministrativo, determinato in funzione del risultato economico che si assegna all’indirizzo.
Lo schema in forma abbreviata, redatto a sezioni contrapposte, si presenta nel seguente modo:
- la sezione sinistra è denominata ATTIVO e accoglie le attività classificate in tre gruppi, per ciascuno dei quali viene indicato il totale:
- immobilizzazioni
- attivo circolante
- ratei e risconti attivi
Le attività sono classificate per destinazione rispetto al processo produttivo e sono indicate per valori netti, ossia già diminuiti dei fondi ammortamento e dei fondi svalutazione
- la sezione destra è denominata impropriamente PASSIVO in quanto accoglie non soltanto le passività ma anche le parti ideali del patrimonio netto. Le voci sono così classificate:
- patrimonio netto
- fondi per rischi e oneri
- TFR
- debiti
- ratei e risconti passivi
Le passività sono classificate secondo la natura delle fonti di finanziamento, indicando nell’ordine le fonti di capitale proprio, di autofinanziamento e di capitale di debito.
Il Conto economico
Il Conto economico è il documento di bilancio che mette in evidenza la formazione del risultato economico d’esercizio, ossia il flusso dei valori provocati dalla gestione della produzione, dalla gestione finanziaria e dalla gestione straordinaria.
Lo schema di Conto economico, redatto in forma abbreviata e scalare, classifica i costi per natura in modo da determinare sia risultati economici intermedi per area di gestione, sia il risultato economico finale.
I componenti del reddito d’esercizio vengono suddivisi in tre aree:
- l’area della produzione comprende i costi e i ricavi attinenti alla gestione caratteristica, come gli acquisti di materie e merci, le vendite di prodotti e merci. Inoltre comprende anche componenti della gestione accessoria, come i fitti attivi e le minus e plusvalenze diverse
- l’area della gestione finanziaria accoglie i componenti finanziari, come gli interessi attivi derivanti da impieghi della liquidità a carattere temporaneo, gli interessi passivi e altri oneri connessi all’acquisizione di fonti di finanziamento
- l’area della gestione straordinaria comprende i proventi e gli oneri che derivano da operazioni estranee all’attività ordinaria dell’impresa (plus e minusvalenze derivanti da operazioni o eventi che hanno un effetto rilevante sulla struttura aziendale [come la cessione di rami aziendali o la vendita di beni strumentali ai fini di una ristrutturazione], vendita di beni non strumentali e così via)
Si noti che:
- i ricavi di vendita e i costi di acquisto si scrivono al netto di resi, ribassi e abbuoni
le rimanenze iniziali e le rimanenze finali non sono iscritte distintamente, ma come differenza tra i due valori. Un incremento delle rimanenze è un componente positivo di reddito e deve essere detratto dal costo della produzione; una diminuzione delle rimanenze è un componente negativo di reddito e deve essere aggiunto al costo della produzione.
Stato patrimoniale abbreviato |
|||
ATTIVO |
|
PASSIVO |
|
Immobilizzazioni |
a |
Patrimonio netto |
c |
Immobilizzazioni immateriali |
Capitale proprio |
||
Immobilizzazioni materiali |
Utile (perdita) |
||
Immobilizzazioni |
Totale patrimonio netto |
||
Totale |
|||
Attivo circolante |
b |
Fondi per rischi e oneri |
d |
Rimanenze |
TFR |
||
Crediti |
Debiti |
||
Disponibilità liquide |
Totale passività |
||
Totale attivo circolante |
|||
Totale generale |
a+b |
Totale generale |
c+d |
Conto economico abbreviato |
|
Valore della produzione |
a |
Ricavi delle vendite e delle prestazioni |
|
Altri ricavi e proventi |
|
Costi della produzione |
b |
Costi per merci e materie di consumo |
|
Costi per servizi |
|
Costi per godimento di beni di terzi |
|
Costi per il personale |
|
Ammortamenti e svalutazioni |
|
Variazioni rimanenze merci e materie di consumo |
|
Accantonamenti per rischi |
|
Altri accantonamenti |
|
Oneri diversi di gestione |
|
Risultato della gestione della produzione |
a – b |
Proventi e oneri finanziari |
c |
Proventi finanziari |
|
Interessi e oneri finanziari |
|
Risultato della gestione finanziaria |
|
Proventi e oneri straordinari |
d |
Proventi straordinari |
|
Oneri straordinari |
|
Risultato della gestione straordinaria |
|
Risultato economico ante imposte |
a – b ± c ± d |
Imposte dell’esercizio |
e |
UTILE O PERDITA D’ESERCIZIO |
a – b ± c ± d – e |
Il prospetto di raccordo tra la situazione contabile finale e il bilancio d’esercizio
|
|
|
Il bilancio a stati comparati e a stati collegati
Si ha
-un bilancio a stati comparati quando gli importi relativi all’esercizio di riferimento sono affiancati da quelli relativi all’esercizio precedente. Per ogni voce di bilancio si hanno perciò due importi: quello dell’anno considerato e quello dell’anno precedente
-un bilancio a stati collegati quando, oltre ad affiancare ai dati del bilancio d’esercizio i valori del bilancio dell’anno precedente, si scrivono in un’altra colonna le differenze tra i dati stessi
Per le società di capitali è obbligatorio redigere il bilancio d’esercizio a stati comparati; le variazioni intervenute nella consistenza delle voci da un anno all’altro vanno analizzate nella Nota integrativa.
I principi contabili
La conoscenza e la comunicazione delle informazioni relative all’attività aziendale rivestono fondamentale importanza all’interno del sistema economico. gli azionisti, i creditori, i risparmiatori e gli altri soggetti interessati devono essere periodicamente informati sulle risorse delle singole imprese e sull’uso che gli amministratori ne fanno. Ciò vale per le società di capitali, il cui bilancio è soggetto a pubblicazione obbligatoria; tuttavia non è meno importante per le imprese individuali, in quanto tutte le imprese devono redigere il bilancio con chiarezza e precisione, rappresentando in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria dell’impresa e il risultato economico d’esercizio.
L’aggettivo “veritiero” non deve essere interpretato come la pretesa di ottenere da chi redige il bilancio una verità oggettiva che non è raggiungibile, in quanto la determinazione del patrimonio e del reddito è influenzata da valori stimati e congetturati; piuttosto va inteso come l’esigenza di adottare corretti principi contabili il ricorso ai quali è indispensabile affinchè il bilancio possa assolvere alla sua peculiare funzione informativa.
I principi contabili sono norme tecniche di ragioneria che hanno l’autorevole sostegno e avallo della dottrina più evoluta e degli esperti amministrativi, così da diventare di generale accettazione. Essi stabiliscono:
- quali fatti amministrativi devono essere registrati in contabilità
- quali risorse economiche e quali obbligazioni assunte devono essere esposte in bilancio come attività e passività aziendali
- quali criteri di valutazione devono essere applicati per misurare i componenti del bilancio
- quali informazioni il bilancio deve esporre e in che modo queste devono essere messe in evidenza
I principi contabili generali (o postulati del bilancio d’esercizio) che devono essere osservati nella redazione del bilancio d’esercizio sono i seguenti:
- utilità del bilancio e completezza dell’informazione il bilancio d’esercizio deve essere predisposto in modo da essere di concreta utilità per il maggior numero di destinatari
- chiarezza il bilancio d’esercizio deve essere comprensibile e correlato da note informati ve che ne facilitino la comprensione e l’intelligibilità, senza al tempo stesso fornire informazioni eccessive e superflue
- prudenza i profitti non realizzati non devono essere contabilizzati, mentre tutte le perdite anche se non definitivamente realizzate devono essere riflesse in bilancio. È tuttavia necessario evitare gli eccessi di prudenza
- periodicità il bilancio d’esercizio deve riferirsi a un periodo amministrativo e non all’intera vita aziendale, al fine di misurare periodicamente il risultato economico e il patrimonio di funzionamento
- comparabilità i fatti di gestione similari devono essere contabilizzati in bilancio con gli stessi criteri
- omogeneità : l’omogeneità riguarda la moneta di conto, ossia l’unità di moneta nella quale i vari componenti attivi e passivi del patrimonio d’impresa devono essere espressi
- continuità e funzione economica la continuità o costanza di applicazione dei criteri di valutazione nel tempo è una condizione essenziale per la comparabilità dei bilanci. Occorre inoltre tenere conto della funzione economica dell’elemento dell’attivo e del passivo considerato
- competenza l’effetto delle operazioni e degli altri eventi deve essere rilevato contabilmente e attribuito all’esercizio al quale tali operazioni si riferiscono e non a quello in cui si concretizzano i relativi incassi e pagamenti
- costo come criterio base il costo rappresenta il criterio base delle valutazioni di bilancio dell’impresa in funzionamento.
L’interpretazione del bilancio
La prima fase consiste nell’interpretazione letterale, ossia nell’individuazione del significato delle poste di bilancio in modo da comprendere a cosa si riferiscono. L’utilizzo di modelli omogenei per la rappresentazione del bilancio rende questa fase abbastanza snella, anche se la comprensione delle voci tecniche richiede un minimo di conoscenze ragionieristiche.
La seconda fase consiste nell’interpretazione revisionale, ossia nella verifica dell’attendibilità del bilancio. Essa si attua controllando: la concordanza tra contabilità generale, inventari di fatto e documenti contabili; la concordanza tra contabilità generale e bilancio d’esercizio; il rispetto dei criteri di valutazione e l’applicazione di corretti principi contabili.
La terza fase consiste nell’interpretazione prospettica, in base alla quale si analizzano i dati di bilancio per esprimere giudizi sulla situazione patrimoniale, finanziaria, economica dell’impresa ed effettuare previsioni sugli andamenti futuri e orientare le decisioni di investimento.
L’analisi di bilancio che sta alla base dell’interpretazione prospettica richiede in via preliminare la rielaborazione dello Stato patrimoniale e del Conto economico in modo da ottenere informazioni organizzate in vista delle indagini che si vogliono effettuare. Tale rielaborazione consiste nella classificazione e riaggregazione delle voci di Stato patrimoniale e Conto economico.
L’analisi dello Stato patrimoniale
L’analisi patrimoniale esamina la struttura del patrimonio, al fine di accertare le condizioni di equilibrio nella composizione degli impieghi e delle fonti di finanziamento.
L’analisi finanziaria esamina l’attitudine dell’impresa a fronteggiare i fabbisogni finanziari, ossia la sua capacità di equilibrare entrate e uscite in relazione alla durata degli investimenti e dei finanziamenti.
A tal fine è utile classificare le attività in base alla loro liquidabilità (il tempo necessario per effettuarne il disinvestimento) e distinguere le passività in base alla loro scadenza. In questo modo si rielabora lo Stato patrimoniale secondo criteri finanziari, ossia presentando attività e passività in ordine decrescente di liquidabilità ed esigibilità.
Stato patrimoniale rielaborato |
|
ATTIVO |
PASSIVO |
Attivo immobilizzato |
Patrimonio netto |
Immobilizzazioni
|
Capitale proprio Utile (perdita) di esercizio |
Attivo circolante |
Passività a medio – lungo termine |
Rimanenze Crediti Disponibilità liquide Ratei e risconti attivi |
Debiti (scadenti oltre i 12 mesi) TFR Fondi rischi e oneri (a m/l termine) |
Passività a breve termine |
|
Debiti (scadenti entro i 12 mesi) Fondi rischi e oneri (a breve termine) Ratei e risconti passivi |
- l’analisi della composizione degli impieghi
rigidità degli impieghi = (attivo immobilizzato : totale impieghi) x 100
elasticità degli impieghi = (attivo circolante : totale impieghi) x 100
- l’analisi della composizione delle fonti
incidenza delle passività a breve = (passività a breve : totale impieghi) x 100
incidenza passività a medio/lungo = (passività a medio/lungo : totale impieghi) x 100
autonomia finanziaria = (patrimonio netto : totale impieghi) x 100
dipendenza finanziaria = (totale passività : totale impieghi) x 100
L’analisi finanziaria viene condotta mediante il calcolo di:
- indici di liquidità (o di solvibilità)
- indice di liquidità corrente o patrimonio circolante netto
PCN = (attivo circolante – passività a breve)
ILC = (attivo circolante : passività a breve) - indice di liquidità immediata o margine di tesoreria
MT = (attivo circolante – rimanenze – passività a breve)
ILI = (attivo circolante – rimanenze) : passività a breve
- indice di liquidità corrente o patrimonio circolante netto
- indici di solidità
- indice di autocopertura delle immobilizzazioni o margine di struttura
MS = patrimonio netto – attivo immobilizzato
IAI = patrimonio netto : attivo immobilizzato - indice di copertura globale delle immobilizzazioni
ICGI = (patrimonio netto + passività a medio/lungo) : attivo immobilizzato
- indice di autocopertura delle immobilizzazioni o margine di struttura
L’analisi del Conto economico
L’analisi economica esamina la redditività aziendale, ossia la capacità dell’impresa di effettuare la copertura dei costi e di conseguire un congruo utile.
Conto economico rielaborato |
|
Valore della produzione |
– |
Costi della produzione |
= |
Risultato operativo |
+/- |
Proventi e oneri finanziari |
= |
Risultato della gestione ordinaria |
+/- |
Proventi e oneri straordinari |
= |
Risultato ante imposte |
– |
Imposte |
= |
Utile (perdita) di esercizio |
Il ROE esprime la capacità della gestione di remunerare il capitale investito nell’azienda dal proprietario o dai soci. Per giudicare correttamente il valore del ROE è necessario confrontarlo con il rendimento di investimenti alternativi
ROI (return on investment) = (risultato operativo : totale impieghi) x 100
Per giudicare correttamente il valore del ROI è necessario confrontarlo con il costo del denaro: se il ROI è superiore al costo del denaro l’impresa ha convenienza a indebitarsi
ROS (return on sales) = (risultato operativo : ricavi di vendita) x 100