Aggiornato il 4 Maggio 2023
In questa guida spieghiamo quali sono gli indicatori di efficienza e produttività aziendale.
Gli indicatori di efficienza e produttività consentono di esprimere valutazioni sul grado di efficienza nei modi di utilizzo dei fattori produttivi a disposizione dell’impresa. Tramite questi indicatori, vengono posti a confronto le quantità di input con le quantità di output, ricordando infatti che l’efficienza in senso ampio è il risultato del seguente rapporto
Tra i più importanti, si segnalano i seguenti indicatori
-Tasso di rotazione del capitale investito
-Fatturato per dipendente
-Valore aggiunto per dipendente
-Produttività aziendale.
Il tasso di rotazione del capitale investito (da ora TR) è un importante indicatore di efficienza economica: ottimo impiego delle risorse scarse. Il TR è un indicatore della capacità di ottenere un certo risultato col minimo impegno di risorse.
L’indicatore si presenta come illustrato
L’attivo netto (assets) rappresenta l’ammontare degli investimenti sostenuti dall’istituto aziendale. Quanto più il denominatore è basso, tanto più velocemente avviene la trasformazione e l’azienda può attivare processi di autofinanziamento.
Quest’ultima fonte di finanziamento è da preferire poiché consente risparmi in termini di tempo e risorse economiche (interessi passivi).
Il TR, insieme al ROS, è parte integrante dell’equazione per trovare il ROI. Infatti, il ROI è anche uguale a
Ossia
Elidendo i ricavi di vendita si ottiene la formula del ROI
Per misurare la produttività della forza lavoro in sede di analisi di bilancio, ci si avvale delle relazioni tra fatturato, valore aggiunto e valore della produzione al numeratore; numero di dipendenti denominatore. L’obiettivo è quello di comprendere la parte di ricavo creata da ciascun dipendente.
Il fatturato per dipendente viene misurato come segue
Sempre allo stesso scopo, si utilizza il valore aggiunto per dipendente
Attraverso questa analisi, si può ricavare il numero di dipendenti per massimizzare i ricavi. Infatti, la forza lavoro segue la legge microeconomica dei rendimenti marginali decrescenti, secondo la quale ogni unità aggiuntiva di un determinato fattore della produzione, fermi
restando tutti gli altri fattori, produce dei rendimenti sempre minori.
Per esempio, in un ufficio con tre postazioni (sedia, tavolo e computer), la produttività marginale di ogni lavoratore aggiunto cresce più che proporzionalmente fino al raggiungimento di tre lavoratori. Il quarto e il quinto lavoratore, probabilmente, fanno crescere meno che proporzionalmente la produttività, poiché possono comunque aiutare il lavoro d’ufficio senza strumenti. Ma se fermo restante la grandezza dell’ufficio e le postazioni disponibili, l’azienda decidesse di aumentare a dieci la propria forza lavoro, questo determinerebbe un calo della produttività, verificando così la legge dei rendimenti marginali decrescenti.
A livello macro, la produttività aziendale è data dal seguente rapporto
Questo indice segnala quanto gli investimenti hanno contribuito a creare il valore della produzione. Gli indici di produttività vengono espressi in termini percentuali.