Aggiornato il 14 Gennaio 2025
Prima di affidare un appalto a un’impresa, il committente o il responsabile dei lavori deve accertare che l’azienda incaricata disponga di tutti i requisiti tecnico-professionali richiesti dalla legge, in particolare dal Testo Unico sulla Sicurezza (D.Lgs. 81/2008). Questa verifica è fondamentale perché le attività di appalto e subappalto possono generare nuove condizioni di rischio rispetto a quelle solitamente presenti in un singolo luogo di lavoro. Operazioni esterne e interne, infatti, si sovrappongono e danno origine a rischi interferenziali, i quali devono essere identificati e gestiti correttamente. Per descrivere e organizzare al meglio tale gestione, la normativa prevede la redazione del DUVRI (Documento Unico di Valutazione dei Rischi Interferenziali), il cui scopo è analizzare in modo dettagliato tutte le fasi dell’attività in appalto e indicare le misure di sicurezza da adottare. La predisposizione di questo documento richiede una particolare attenzione per evitare di incorrere in sanzioni amministrative o, nei casi più gravi, in responsabilità penali; per tale motivo, molte aziende ricorrono a software specializzati, in grado di fornire un valido supporto nella stesura e nell’aggiornamento del DUVRI.
Il concetto di idoneità tecnico-professionale è definito dall’articolo 89 del D.Lgs. 81/2008, che la identifica come il possesso di competenze organizzative, forza lavoro sufficiente, macchine e attrezzature adeguate, in funzione dei lavori da realizzare. All’interno di questo concetto rientrano, quindi, tutti gli accertamenti necessari per valutare se l’impresa o il lavoratore autonomo selezionato siano effettivamente in grado di svolgere l’opera richiesta in sicurezza, tenendo conto di eventuali abilitazioni specifiche, delle certificazioni necessarie e delle condizioni operative previste. Il fine ultimo dell’idoneità tecnico-professionale è garantire che il soggetto incaricato di eseguire i lavori possa farlo tutelando la salute dei propri lavoratori e di chiunque sia coinvolto, compresi i dipendenti del committente o di altre imprese presenti in contemporanea.
La verifica di idoneità varia a seconda dell’ambito in cui si svolgono le attività. Quando i lavori rientrano nella definizione di cantiere temporaneo o mobile, il principale riferimento normativo è l’Allegato XVII del D.Lgs. 81/2008, che stabilisce in maniera puntuale quali documenti debbano essere forniti dalle imprese. Tra questi rientrano l’iscrizione alla Camera di Commercio con un oggetto sociale pertinente all’appalto, il DVR (Documento di Valutazione dei Rischi) o la relativa autocertificazione, il DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva) e una dichiarazione di insussistenza di provvedimenti di sospensione o interdittivi. Per i lavoratori autonomi, ai fini della verifica dell’idoneità tecnico-professionale, occorre inoltre documentare la conformità delle attrezzature utilizzate, l’elenco dei dispositivi di protezione individuale a disposizione, la formazione ricevuta e l’idoneità sanitaria.
Nel caso di lavori che non configurino un cantiere, l’articolo 26 del D.Lgs. 81/2008 prevede che il datore di lavoro committente richieda una copia del certificato di iscrizione alla Camera di Commercio e un’autocertificazione dei requisiti di idoneità tecnico professionale. È importante ricordare che questa verifica non è un semplice adempimento formale, ma un passaggio essenziale per garantire la sicurezza e la conformità alle norme, riducendo sensibilmente il rischio di incidenti e infortuni.
L’onere di procedere a tali controlli è disciplinato in maniera specifica: l’articolo 26 del D.Lgs. 81/2008 assegna al datore di lavoro committente il compito di accertare l’idoneità dell’impresa o del lavoratore autonomo a cui vengono affidate attività, servizi o forniture. Quando, però, si tratta di lavori configurati come cantiere temporaneo o mobile, l’articolo 90 del D.Lgs. 81/2008 impone al committente o al responsabile dei lavori di svolgere la medesima verifica in relazione alle imprese affidatarie, esecutrici e ai lavoratori autonomi, secondo le diverse funzioni da assegnare.
Assolvere correttamente questi obblighi rappresenta non soltanto un dovere giuridico, ma anche un presidio di sicurezza indispensabile, poiché consente di prevenire possibili sinistri e di tutelare tutte le persone coinvolte nel cantiere o nell’appalto. Una volta acquisite le evidenze documentali che attestano l’idoneità tecnico-professionale dell’appaltatore, infatti, si riduce il rischio di contestazioni e si stabilisce un quadro chiaro di responsabilità, con effetti positivi sulla gestione complessiva della salute e sicurezza sul lavoro. A ciò si unisce l’importanza del DUVRI, attraverso cui vengono analizzate e armonizzate le interferenze tra le attività, garantendo che ognuna di esse si svolga secondo criteri di prevenzione adeguati.
Complessivamente, la corretta verifica dell’idoneità tecnico-professionale e la stesura accurata del DUVRI non costituiscono semplici formalità, ma passaggi fondamentali per una gestione efficace e responsabile dell’appalto. Oltre a ridurre le probabilità di incorrere in sanzioni, consentono di attuare un approccio basato sulla prevenzione, allineando le procedure operative alle prescrizioni di legge e creando un ambiente più sicuro e produttivo per tutti i soggetti coinvolti.